Il Poggiarello

Girare intorno a Siena ci ha fatto allungare la strada di almeno due giorni ma ci ha dato la possibilità di uscire dalla sia pur rassicurante via Francigena per provare una vera navigazione alla carta.
La tappa è piacevole, fra densi boschi, su sentieri stretti che coprono il monte come una ragnatela. Un caldo sole autunnale filtra fra i rami e le foglie con strali di luce brillante.
Dopo qualche ora ci fermiamo per un pasto frugale legando i cavalli ad una cancellata e sedendoci in terra.

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Da qui il percorso ci riserva un bel po’ d’asfalto sulla provinciale e la conseguente tensione che ne deriva. Abituati ormai ai silenzi silvani, il rumore del traffico ci ricorda che abbiamo barattato la pace per veloci  e rumorose scatole a benzina, le gambe per le ruote, la lentezza per la velocità.
Dopo una lunga salita spezzafiato in compagnia di ogni sorta di             veicoli a motore arriviamo a Montecchio. Siamo stanchi e ci             fermiamo nel piazzale della Casa del Popolo da dove escono e ci vengono subito incontro due signori ridanciani ai quali chiediamo lumi per la notte.
I due sono troppo buffi, fra una battuta e l’altra, fra un siparietto e una burla ci indicano un agriturismo adatto ad ospitarci. Si chiama il Poggiarello ed è poco più sù.
Mentre saliamo in sella, uno dei due salta in spalla all’altro e ridendo esclama: ‘il mio ciuchino è troppo vecchio non potrò venire con voi, buon viaggio ragazzi’. Lasciamo la loro allegria con gran cenni delle mani e un sorriso contagioso.

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La signora Mariangela ci accoglie al suo agriturismo come una mamma accoglierebbe i figli dopo una lunga assenza. La colonica è stupenda, con vista su Siena e le sue colline. Tiziano, il fattore, tiene l’intera proprietà e la campagna come un giardino, tutto è impeccabile, curato e amato. Sistemiamo i cavalli nell’uliveto accanto alla piscina, l’erba è rigogliosa e gli animali gradiscono.
Mariangela cucina per noi e ci serve la cena, pasta al ragù e polpettone con patate, il tutto condito con vino novello del contadino.
Vita da signori stasera, doccia calda e un vero letto. Ne abbiamo davvero bisogno!